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Stadio “G. Parisi” di Voghera (Pavia), domenica 20 novembre 2011-11-20 ore 14:30
Lega Nazionale Dilettanti – Girone B
XIV giornata del girone di andata
VOGHERA – FC STERILGARDA CASTIGLIONE 1 – 2
Voghera:
Maggiorni, Molnar, Paloschi, Capuano (dal 46’ Mercuri), Colicchio, Bandirali, Coccu, Troiano (dal 46’ Colombo), Farina, D’Amico, Mineo (dal 70’ Aldano).
Altri a disposizione: Forti, Conti, Versace, Tancredi.
Allenatore sig. Massimo Giacomotti
FC Sterilgarda Castiglione:
Iali (dall’80’ Boari), Borghetti, Ruffini, Sandrini, Ferretti, Tognassi, Bonomi (dal 70’ Morandi), Longo, Mor, Mazzali, Manzoni.
Altri a disposizione: Boldrini, De Marmels, Vezzoli, Lonighi, Mazzola.
Allenatore sig. Roberto Crotti
Arbitro il sig. Pagliardini di Arezzo, coadiuvato dai sigg. Fiorentini e Pavone di Forlì
Marcatori: 16’ Manzoni, 67’ Bonomi, 91’ Mercuri
Ammoniti: Paloschi, Colicchio, Farina, D’Amico; Borhetti, Bonomi, Longo.
Angoli: 6 a 3 per il Voghera
Recupero: 2’ (I) e 5’ (II)
Spettatori: 500 ca.
NOTE: giornata fredda, nebbia a fine gara senza compromettere la visibilità. Campo in condizioni accettabili.
Il commento di Ernesto Valerio:
C’ERA UNA VOLTA…
Ci sono favole che vanno raccontate davanti ad un caminetto acceso, con i nonni a sorreggere i nipoti sulle loro ginocchia ossute: con questo freddo e questa nebbia, il contesto sarebbe perfetto. Ci sono favole che vanno raccontate a bordo letto, per prendere sonno, con un figlio piccolo e speranzoso ad attendere le parole di un padre, di una madre, di un fratello maggiore. Ci sono storie che vanno invece raccontate ad un amico, ad un collega, ad una persona che condivide una passione con te: e lo puoi fare parlandogli al telefono, scrivendogli un messaggio, un’email. Oppure, parlandogli di fianco a te nell’autobus che ti riporta da una lunga trasferta. Oggi vi vorrei raccontare questa storia, quella di un gruppo di persone che parte con un peso nel cuore, in una domenica mattina fredda, nebbiosa e ancora muta di vita. La morte del padre di Giovanni Arioli, uno che di quel gruppo non solo ne fa parte, ma ne é ingranaggio primo e ben oliato. Una partenza in cui ci si guarda negli occhi e ci si trova in pochi, perché sono tante le assenze e tutte pesanti perché ogni singola persona ha una sua densità, un suo peso fondamentale e fondante ed alleggerisce il peso del collettivo. Ci si trova pochi, dicevamo, ma ci si trova tutti. Insieme. E si comincia a riflettere, nuovamente, sul fatto che in quel rettangolo di erba su cui si correrà lo si farà in undici contro undici, con le stesse regole, le stesse distanze ed un medesimo punto di partenza: lo 0-0 iniziale. Per cui, bisogna provarci, sempre, con un unico obiettivo: vincere.
La favola che volevo raccontare oggi è quella di una vittoria esterna, in un campo storicamente e culturalmente caldo e difficile, ottenuto con una formazione iniziale rimaneggiata e piena di giovani: due attaccanti classe 1991 e 1993, non di ruolo, che si sono dannati l’anima contro stazza, centimetri, età ed esperienza altrui. Bonomi, un altro 1991, che all’esordio realizza un gol ed un assist. Con la “vecchia guardia” che stringe i denti, lotta, corre, suda, morde il campo e si toglie anche lo sfizio di una fuga solitaria di 40 metri palla al piede dopo oltre un’ora di gioco. Una favola che ci parla di tre punti, di un’1-2 esterno, di un primato in classifica consolidato quando tutto sembrava portare, alla vigilia, verso tutt’altro lato. La favola che volevo raccontare parla ancora di sorrisi e di abbracci, di voci che si rincorrono e di persone che si vogliono bene. Di una nebbia che scendeva sul campo e sulle strade, ma che non poteva sfondare nel nostro cuore e nella nostra mente.
La favola che volevo raccontare non ha ancora un finale, ma mi piacerebbe immaginarlo già da ora. Da piccolo mi dicevano, “e vissero tutti felici e contenti”. Credo che felici e contenti possiamo dirci già ora, ma sapere di poterlo essere ancora di più alla fine di quel che sarà tutta questa storia, ci fa andare dormire sereni, in attesa di quella voce che ci accompagni, con una favola, nella nostra notte.
Forza Castiglione!
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